sabato 7 novembre 2009

LA RISPOSTA EMOTIVA ALLA MUSICA

I primi studi sulle risposte emotive alla musica risalgono al 1936, quando la psicologa e musicologa Kate Heiner dimostrò che vi sono due elementi essenziali che il nostro cervello utilizza per elaborare una risposta emozionale alla musica: il MODO, cioè la tonalità (Maggiore/minore), e il TEMPO, cioè la velocità di esecuzione (Veloce/lento).Si è così notato che dalla combinazione del modo e del tempo l’uomo ricava delle emozioni che possiamo definire UNIVERSALI. La chiave di lettura è la seguente: Modo maggiore/tempo lento = serenità Modo maggiore/tempo veloce = allegria, euforia, esaltazione Modo minore/tempo lento = tristezza, malinconia Modo minore/tempo veloce = paura, dramma, angoscia

PARLIAMO DI MUSICOTERAPIA...

La musicoterapia viene impiegata in diverse campi, che spaziano da quello della salute come prevenzione, riabilitazione e sostegno, a quello del benessere al fine di ottenere un migliore equilibrio e armonia psico-fisica. La musicoterapia tradizionale, che è quella di tipo psicoterapico, utilizza un codice alternativo rispetto a quello verbale, per cercare di aprire attraverso il suono, la musica, e il movimento, dei canali di comunicazione nel mondo interno dell'individuo. Gli operatori di musicoterapica cercano cioè di sbloccare questi canali attraverso l’espressione strumentale sonora. Per quanto riguarda la terapia e la riabilitazione gli ambiti di intervento riguardano preminentemente la neurologia e la psichiatria: autismo infantile, ritardo mentale, disabilità motorie sono solo degli esempi. Rappresenta un'area importante della psicologia che porta a miglioramenti che non si riescono ad ottenere con altre forme di cura! Per approfondire l'argomento: http://www.esserevoce.it/musicoterapia.htm

mercoledì 21 ottobre 2009

EURITMIA: parole e canto visibili

E' opinione condivisa da molti che musica e danza possono rappresentare una qualche forma di terapia per patologie psico-fisiche. In linea con questa idea vogliamo parlare oggi dell'Euritmia. E' bene però sottolineare che essa nasce inizialmente come un'arte del movimento, per poi estendersi solo in seguito verso la terapia e anche la pedagogia.
L’euritmia è nata nel 1912 ad opera del filosofo e pedagogista Rudolf Steiner nel tentativo di rispondere a questo interrogativo: che cosa sperimenta l'anima quando fa i singoli movimenti?
Innanzitutto l'euritmia permette di creare nell'uomo un equilibrio tra il pensare, il sentire e il volere: questo avvienre trasformando tutto ciò che è suono, musica e parola in un gesto corporeo: la poesia che si concretizza nel corpo umano, l'arte che "fa muovere l'interiorità verso l'esterno".
In secondo luogo l'euritmia attiva una forma di mobilità interiore in grado di rafforzare l'anima dell'uomo, rendendola, come già si è detto, sana, forte ed equilibrata.
Perchè l'uritmia sia compresa nella sua più profonda essenza è necessario scavare verso gli elementi archetipici e spirituali che costituiscono l'essere umano.
L'euritmia applicata alla terapia si accompagna a trattamenti medici riferiti soprattutto a malattie degli organi interni, dell'apparato locomotore e a disturbi della vista, dell'udito e del linguaggio.

martedì 13 ottobre 2009

JORRIT TORNQUIST

Per approfondire il tema dei colori vi propongo un personaggio non propriamente psicologico, ma che utilizza la psicologia per integrare il proprio lavoro! Artista austriaco, da sempre protagonista di un'intensa attività di ricerca scientifica e artistica sulla luce, sul colore e sulla percezione, partendo da un approccio scientifico ed ecologico, ha approfondito sperimentazioni dei parametri del colore (tinta, saturazione e chiarezza) e ha esaminato gli effetti dei complementari e dei fenomeni di cangianza, avvertendo così l'insufficienza di un'arte limitata ad opere di tipo geometrico e programmato e ampliando la sua ricerca dalla dimensione del quadro allo -spazio colorato- È giunto cosi' ad elaborare una propria -Teoria del Colore-, che nasce dalla combinazione tra una formazione di matrice tecnica, la sensibilità personale e i successivi approfonditi studi volti a indagare le modalità della percezione e l'efficacia psicologica e comportamentale nell'uso dei colori. Il perfetto incontro di dati scientifici e psicologici nell'opera, il tentativo di far coincidere valore strutturale cromatico e valore sensitivo affettivo del colore, rappresentano oggi le peculiarità principali della sua produzione artistica.

...Pensando alla felicità..

"Il segreto della felicità non è di far sempre quello che si vuole, ma di volere sempre quello che si fa" Lev Tolstoj

domenica 11 ottobre 2009

PILLOLE DI POSITIVITA': AMATE IN MODO SANO

"Amare in modo sano è imparare ad accettare e amare prima di tutto se stesse, per potere poi costruire un rapporto gratificante e sereno con un uomo "giusto" per noi. "
Questa frase è stata detta da Robin Norwood, psicologa americana che nell'89 con il suo libro "Donne che amano troppo" ha cominciato a trattare il delicato e sempre più attuale tema delle DIPENDENZE AFFETTIVE. Cosa fa una donna che ama troppo? Chi è? Come si pone nei confronti della vita e di chi la circonda?
Robin Nowood, "Donne che amano troppo". Feltrinelli

martedì 22 settembre 2009

IL BENESSERE PSICOFISICO

I metodi psicologici di promozione del benessere psicofisico si basano essenzialmente sullo sviluppo e sul potenziamento delle capacità individuali di concentrazione psichica sul proprio corpo e sulle proprie rappresentazioni mentali. Non esiste benessere mentale senza la consapevolezza del proprio corpo: controllarlo, saperne dominare i movimenti, essere consapevoli della propria postura, rappresentano elementi essenziali per la strutturazione della persona. Un metodo che permette di raggiungere questo scopo è l'autoipnosi: pratica che può essere appresa o per mezzo di uno dei numerosi manuali che trattano l'argomento, o attraverso l'esperienza diretta della trance con l'aiuto di un ipnoterapeuta. Acquisito il metodo, diventa possibile mettere in gioco nuove risorse personali. Quando ci si rende conto di avere capacità che vanno ben oltre ciò che si sa coscientemente, emergono nuove possibilità di scelta per superare i problemi e le difficoltà della vita. Nel momento in cui le capacità personali si manifestano, diventa possibile attingere ad una riserva interiore di potenzialità positive per influire in maniera determinante sul proprio stato di benessere.

sabato 22 agosto 2009

PSICOSPORT

Esistono atleti che con le loro prestazioni e con i risultati sembrano appartenere ad una specie diversa da quella umana, quasi provenissero da un altro pianeta. Pensiamo ai recentissimi record dell'atleta Usaim Bolt ai mondiali di Berlino: tanto eclatanti da domandarsi come possa essere possibile. Ebbene, esistono sport in cui la concentrazione, il controllo di sè e l'equilibrio psicofisico sono gli elementi che fanno la differenza in quanto talvolta le sfide richieste dall'esterno sembrano essere enormemente superiori alle abilità della persona. Questo può in alcuni causare forte stress mentre in altri provocare l'esigenza di ricreare un equilibrio tra esterno ed interno, con la totale immersione nell'attività che si sta intraprendendo. In queste situazione l'atleta, che è in grado di estraniarsi da tutto ci che può influenzare negativamente l'attività, vive una propria esperienza ottimale chiamata anche FLOW EXPERIENCE. il primo ad approfondire il tema del flow fu il ricercatore americano mihaly csikszentmihalyi; oggi esistono figure professionali altamente specializzate che accompagnano gli atleti nel raggiungimento del flow. per maggiori informazioni cliccate qui

martedì 18 agosto 2009

LA SODDISFAZIONE LAVORATIVA: sopravvivere per lavorare o lavorare per sopravvivere?

Quante volte si sente parlare di persone che non amano il proprio lavoro a causa del clima che si respira o delle relazioni sociali negative con i propri colleghi e superiori. Sembrerebbe ovvio affermare che più una persona si sente soddisfatta sul luogo di lavoro, produce di più e meglio. Quando i bisogni dei collaboratori di un'organizzazione vengono accolti, e quando possibile soddisdatti, il lavoro diventa sicuramente una fonte di benessere anche nella vita extralavorativa. La psicologia del lavoro si è soffermata già da alcuni anni su questo tema scottante e molto importante per le persone. Lo psicologo e sociologo australiano Elton Mayo che si è a lungo interessato della motivazione e soddisfazione lavorativa, riassume con poche frasi una realtà ancora oggi molto frequente:
“Se il dipendente puo’ aspettarsi dalla partecipazione alla vita dell’azienda la soddisfazione di alcuni suoi bisogni emotivi, può sentirsi anche moralmente partecipe e impegnato nello sforzo aziendale. Da parte sua l’azienda può aspettarsi un grado maggiore di lealtà, di impegno e di identificazione con gli scopi organizzativi-” Al contario, se la Direzione crea una situazione in cui i dipendenti si sentono frustrati ne consegue che essi si costituiranno in gruppi in cui “le norme di condotta saranno in opposizione con gli scopi aziendali.” foto credits to: Fifo

martedì 11 agosto 2009

LA FELICITA'


Approfondendo il tema della felicità ho trovato un interessante articolo che vi propongo in breve qui di seguito! Secondo la dott.ssa Proietti la felicità consiste nel provare quello che c'è di bello nella vita: tutti possono essere felici se imparano a capire come si fa ad esserlo!
La felicità non va ricercata nel futuro, ma nel presente, perché non dobbiamo dimenticare che il nostro attuale presente è il futuro che immaginavamo per noi qualche tempo fa.
Ma siamo forse per questo ‘Felici’ ora? La risposta sicuramente sarà ‘no’, o meglio ‘ancora no’. Ognuno di noi ha qualcosa che ancora gli manca per essere felice: il matrimonio, un lavoro, la carriera, la casa, la laurea, la vacanza…L’evasione dal presente, l’incapacità di prendere decisioni, la tendenza alla procastinazione determinano l’idealizzazione del proprio futuro, che intanto diventa il presente e la storia continua. A volte l’infelicità deriva dalla sensazione di non avere o non avere abbastanza, di ciò che è necessario per vivere bene. Molto spesso si tratta di bisogni indotti dall'ambiente sociale ed in particolare da quei ‘persuasori occulti’ che, con logiche sottili ed ingannevoli, cercano di condizionarci nelle scelte e soprattutto nei consumi.
La verità è che, se vogliamo essere felici, possiamo esserlo immediatamente, perché la felicità non è nel futuro, ma nel momento presente: non conta quanto abbiamo, ma quanto riusciamo a godere di quello che possediamo.

domenica 9 agosto 2009

LA GEOGRAFIA DELLA GIOIA


"Geografia della gioia", di Eric Weiner, ci porta a scoprire i luoghi più felici del pianeta: un viaggio curioso e intelligente alla ricerca del segreto della gioia. Fin dalle prime pagine si rivela una riflessione ironica e profonda su ciò che conta veramente nella vita.
Non ci resta che visitare i Paesi più felici del mondo insieme all'autore!
Buona lettura a tutti!
Eric Weiner, La geografia della gioia, Rizzoli, 2008.
19,00 euro

domenica 5 luglio 2009

empowerMENTE: esercita memoria, attenzione e orientamento


Torniamo a parlare di ALLENAMENTO MENTALE!
Oggi infatti, vi presentiamo una novità: empowerMENTE, un brain trainer on-line.
Si tratta di un sito che propone dei semplici e divertentissimi esercizi per testare ed allenare le tre abilità mentali più importanti per la vita quotidiana: memoria, attenzione ed orientamento spaziale.
Il sito, oltre a spiegare brevemente in cosa consiste il potenziamento cognitivo, quali sono i principi sui cui si fonda, ecc. descrive le principali caratteristiche delle tre abilità mentali citate sottolineandone l'importanza che rivestono ogni giorno.
Propone poi degli esercizi che permettono di verificare il proprio livello di abilità e degli utilissimi consigli per allenare le tre funzioni cognitive ogni giorno, divertendosi!
Ma non vogliamo svelarvi troppo... visitatelo!! l'indirizzo del sito è semplicissimo:
                                                                                                          di Elisabetta Bassani
 

lunedì 29 giugno 2009

Dice un saggio: “Poiché le guerre iniziano nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che le difese per la pace devono essere costruite”.

sabato 27 giugno 2009

METRO THERAPY - E LA VITA MIGLIORA

Scaccia i cattivi pensieri. Se sei in piedi , siediti. Se sei in casa, esci. Se sei vestita di nero, scegli qualcosa di colorato. Insomma fai il contrario di quello che stai facendo.«È un esercizio che ti aiuta a cambiare ancheabito mentale,quando un pensiero ricorrente o un’idea fissa ti assalgono» spiega la life coach Consuelo Casula. Fai un complimento. Impara a dire “Sei stato bravo”. «Le lodi, se sincere, fanno sia a chi le esprime sia a chi le riceve perché innescano un circuito virtuoso» spiega Leonardo Milani che all’Istituto di Psicologia del Benessere insegna tecniche di rasserenamento. Accetta l’evidenza. «Se puoi fare qualcosa non ti preoccupare, se non puoi fare niente , allora, perché preoccuparsi ? » Questo proverbio cinese ti tornerà particolarmente utile quando ti senti impotente, magari imbottigliata nel traffico dell’ora di punta. Prova la metro-terapia. Visualizza la casa dei tuoi sogni, stanza per stanza; immaginati stesa su una spiaggia (anche se in realtà sei in ufficio)… Si, pare che la fantasia sia l’unico vero alleato per evadere dal caos metropolitano. Come insegna Ashok Gupta, direttore della Stress Management Clinic di Londra e ideatore della “metro-therapy”: una serie di esercizi mentali per rendere più gradevoli gli spostamenti in metropolitana.

Fate la maglia e non fate la guerra!

E' stato appurato che la maglia combatte lo stress. Una sorta di yoga casareccio, che al posto dei mantra utilizza i punti monotoni della lana. Creare sciarpe e giacche allenta la tensione, aiuta a combattere l'irascibilità e a socializzare. Dedicare un'ora al giorno a questo passatempo, meglio la sera, permettere di staccare la spina dalla frenesia della giornata, è un momento di pausa dall'iperattività cui il cervello è sottoposto al lavoro o in famiglia.Quando ci si concentra su un'azione meccanica e ripetitiva, che pretende ordine e precisione, la mente è costretta a seguire il movimento delle mani. Così si attiva la zona prefrontale della corteccia cerebrale, quella adibita ai pensieri superiori: ci si astrae dalle preoccupazioni, focalizzandosi sull'attività che si sta compiendo. In più, attraverso un elettroencefalogramma si osserva che, mentre la testa è impegnata in lavori automatici come maglia e uncinetto, vengono emesse onde bioelettriche di tipo alfa, cioè a basso voltaggio e segno di un'attività cerebrale rallentata. Insomma: star dietro al manufatto in lana è come dedicarsi a una meditazione o a una preghiera.

LAVORO: Valutazione rischio stress. Art.28 comma 1 D.Lgs. 81/08

Art.28 comma 1 D.Lgs. 81/08. L'Istituto di Psicologia del Benessere si occupa da anni delle problematiche legate allo stress ed alla gestione delle relazioni in azienda. La formazione delle persone che costituiscono un'azienda è importante per una struttura che voglia essere determinante sul mercato. Certo, è anche necessario avere un buon prodotto, ma ciò che determina il valore portante del successo sono le persone che lo gestiscono. Il Team dell'Istituto propone un servizio su misura per la valutazione, individuazione, riduzione e prevenzione dei fattori di stress sul posto di lavoro. Fase 1: Individuare i pericoli e i rischi di stressFase 2: Adattamento del Test di valutazione sui rischi dello stress elaborato dal nostro Istituto Fase 3: Somministrazione del Test di valutazione ai dipendenti ai livelli concordati con l'azienda Fase 4: Analisi del Test di valutazione Fase 5: Decidere l'azione preventiva Fase 6: Intervenire con azioni concrete Fase 7: Controllo e verifica Lo sviluppo di ogni fase viene concordato con la Direzione in base alle esigenze aziendali. Per altre informazioni contattare: Istituto di Psicologia del Benessere Via Ravenna 663/B 44100 Gaibana - Ferrara Tel. 0532 718570 Fax 0532 718818 Cliicca qui per contatti via

martedì 16 giugno 2009

IL BENESSERE LAVORATIVO e il VITAMIN MODEL

Considerando che per molte persone buona parte della giornata è impiegata sul posto di lavoro, può essere interessante approfondire il tema del BENESSERE LAVORATIVO. Esso è inteso come l'insieme di tutti quei sentimenti, percezioni e valutazioni che le persone tendono ad elaborare verso ciò che svolgono per fronteggiare le richieste lavorative. Il benessere lavorativo, come avviene più in generale per il benessere psicologico, può essere definito tenendo conto del diverso grado di soddisfazione e di attivazione sperimentati dalla persona sul posto di lavoro. Lavorare bene con i superiori e con i colleghi, in un luogo POSITIVO e stimolante è sicuramente un ottimo medicinale contro lo stress, il sovraccarico mentale o forme di disagio psichico come la sindrome da Burnout. Stare bene sul lavoro significa anche evitare di "portare a casa" malumori e stress che influenzerebbero negativamente la vita privata e famigliare.
Nel 1987 è stato elaborato il VITAMIN MODEL (Warr) che suggerisce che alcuni aspetti del lavoro agiscono nello stesso modo delle vitamine.il livello e la combinazione hanno precisi effetti sul benessere. Come con le vitamine, alcuni aspetti iniziano ad avere effetti negativi nel momento in cui vengono praticati oltre o al di sotto delle dosi giornaliere consigliate! esempi di questi aspetti sono la sicurezza fisica, le opportunità di contatti sociali, la disponibilità di denaro etc... foto credits to Sinsistema

sabato 30 maggio 2009

CAMMIN FACENDO..

Nuovi consigli per tenere in forma il cervello! Il tragitto che facciamo ogni giorno per andare a scuola o al lavoro non sarà più solo una noiosa perdita di tempo: può essere molto utile per stimolare i nostri neuroni. Come? Leggete mentalmente e rapidamente le frasi delle insegne e delle pubblicità, in questo modo si attiverà la corteccia prefrontale,che ormai sappiamo essere implicata nell’allenamento e potenziamento cognitivo. Se presto quest’attività può stufarci o diventare noiosa possiamo sempre cercare invece di interpretare gli stati d’animo delle persone che ci passano vicine e tentare di tradurre in parole le loro espressioni; in questo modo stimoliamo le varie zone del cervello. Infine un'altra attività che, oltre a riempire i nostri tempi morti, può essere divertente e soprattutto allenare e stimolare il cervello è disegnare mentre si cerca di ricordare: in questo modo stimoliamo soprattutto la memoria ma anche numerossissime altre aree!
Foto: credits to simoputz

mercoledì 27 maggio 2009

PILLOLE DI POSITIVITA': Pacificate la vostra mente


" In mezzo a questo caos c'è armonia, fra tutti questi suoni dissonanti c'è una nota di accordo; colui che è pronto ad ascoltarla, saprà coglierne la tonalità"
Svami Vivekananda
La velocità è un elemento che contraddistingue la nostra cultura; Laddove il tempo diventa prezioso quasi quanto il denaro è bene fermarsi per qualche istante e abbandonarsi ad un momento di totale rilassamento.
Fate in modo che gli impegni e le preoccupazioni non danneggino il vostro benessere psico-fisico.

"IO DALLO PSICOLOGO?NON SONO MICA MATTO!!"


Ancora molte persone reagiscono in questo modo di fronte al consiglio di chiedere un aiuto professionale per superare un momento critico della propria esistenza, o per imparare a far ricorso alle proprie risorse interne in modo più funzionale Contrariamente al preconcetto, tanto diffuso, che vuole che lo psicologo si occupi dei "matti", il suo intervento è volto alle persone (normali, sane) che intendano trovare strategie adeguate per migliorare la qualità della propria vita, promuovendo il benessere personale, familiare, lavorativo, affettivo, e per potenziare ed esprimere le proprie risorse al fine di superare le situazioni problematiche che la vita inevitabilmente comporta, ad esempio a scuola, all'università per il superamento di alcuni esami, di fronte a cambiamenti (di lavoro, di città), nascita di figli, separazioni, lutti, diagnosi di malattie, ecc. Sfatiamo questa visione della psicologia!


ECCO UN LIBRO UTILE!!

La Psicologia del Benessere, metodo di sviluppo personale elaborato da Leonardo Milani, tende alla valorizzazione delle potenzialità dell’individuo per la gestione di sé, delle energie e dello stress operativo. Tale metodo ha trovato applicazione in ambito aziendale, scolastico e sportivo.Questa pubblicazione, frutto dell’esperienza dell’autore, vuole essere un contributo per migliorare la qualità della vita attraverso tecniche semplici e concrete. In particolare tratta un argomento utile a tutti coloro che desiderano conoscersi e dirigersi: la capacità del cervello di cambiare e migliorare se stesso.Attraverso la gestione consapevole dei propri pensieri, la psicologia del benessere permette di realizzare due condizioni indispensabili: la capacità di essere rilassati, che ci consente di affrontare ogni situazione con equilibrio, qualità indispensabile per una lucida ed obiettiva visione della realtà, e di bilanciare le energie somato-psichiche, base del benessere organico e generale; la capacità di dirigere la mente, con la quale possiamo ottenere un miglioramento di certe abitudini e, fatto più importante, migliorare la nostra autoimmagine, cioè quell’insieme di pensieri e convinzioni che determinano il nostro “stile di vita”.
La psicologia del benessere. Un percorso positivo per la mente, Leonardo Milani,Tecniche Nuove. 12.90 euro

lunedì 25 maggio 2009

L'AIUTO DEL COACH

Avevamo già accennato qualcosa sul tema del coaching, riprendiamolo meglio! Si tratta di un lavoro con persone sane, generalmente importanti dal punto di vista sociale e pubblico. Il coach le aiuta a capire cosa vogliono: le aiuta a realizzarsi all'interno del contesto e del loro processo cognitivo prevalente (tutti noi abbiamo due processi cognitivi di base, intuizione e ragionamento, e ne usiamo preferibilmente uno; gli intuitivi preferiranno attività creative, i razioneli attività di analisi). Per fare questo è necessario che la persona comprenda le sue intenzioni, i suoi bisogni e per aiutarla in questo il coach spesso usa la tecnica dello story telling: raccontare una storia che generalmente ricalca la propria storia di vita, per dare un senso alla propria vita; la comprensione del senso della propria vita passa attraverso l'interpretazione della storia. Il coach verifica gli obiettivi della persona, le sue competenze e abilità per raggiungerli e poi lo aiuta a cambiare e a lottare fino al raggiungimento dell'obiettivo.

sabato 23 maggio 2009

PER LA PROPRIA AUTOREALIZZAZIONE: Arriva "LA STRADA VERSO IL SUCCESSO"

Dove posso cercare lavoro? Quale sarà il lavoro migliore per me? Cosa devo essere in grado di fare? Che atteggiamento bisogna avere per affrontare nel giusto modo il proprio lavoro?
Vi siete almeno una volta posti queste domande? c'è una nuova iniziativa sul web che fa per voi!
E' nato il sito "La strada verso il successo". Un sito che propone interviste e consigli di persone che "CE L'HANNO FATTA", che sono riusciti a trasformare una passione in un lavoro o semplicemente sono stati in grado di CREARSI DELLE OPPORTUNITA'.
Un sito POSITIVO insomma, che offre tanto ottimismo tanti spunti e tanti consigli per trovare non un semplice lavoro ma Il NOSTRO lavoro.

giovedì 21 maggio 2009

L'ESPERIENZA OTTIMALE DELLA CAPOEIRA

Avete mai sentito parlare della capoeira?

E' una lotta brasiliana le cui origini sono però africane, caratterizzata dall'uso della musica e di movimenti armonici tanto da essere confusa proprio con un tipo di danza. Il termine capoeira è intrinsecamente legato alla schaivitù e alla lotta di liberazione. Ai suoi inizi infatti la capoeira risultava il modo con cui gli schavi cammuffavano gli allenamenti alla lotta sotto forma di danza. Nonostante oggi la lotta brasiliana sia in parte strumentalizzata, essa mantiene ancora alcuni dei suoi punti forzi. La capoeira infatti presenterebbe dei legami con il concetto di flusso di coscienza (flow experience), già spiegato in uno dei nostri post. Questa lotta, se ben praticata, conduce ad un profondo stato di concentrazione in grado di eliminare qualsiasi pensiero distraente. La capoeira dà inoltre l'opportunità a chi la pratica di giungere ad un crescita personale globale che comporta una maggior consapevolezza corporea, grazie ai movimenti esercitati, e il riattivamento del normale fluire delle emozioni con l'eliminazione di tensione e stress. L'energia vitale che questa lotta sprigiona, grazie anche al supporto della musica fa in modo che la capoeira risulti essere molto vicina a quella che viene chiamata esperienza ottimale.

Quale altro sport o attività pensate possa rappresentare un'esperienza ottimale?

mercoledì 20 maggio 2009

IMPARARE A GESTIRE IL TEMPO

Tra le varie abilità che sono utili alle persone una se non la prima è quella di saper gestire il proprio tempo; ecco come fare con il QUADRANTE DELLE ATTIVITA’ Il quadrante di S.Covey aiuta a fare chiarezza e riorganizzare le tue attività in base a cosa è importante per te, evitando di perdere troppo tempo in attività che normalmente occupano la maggior parte del tuo tempo.
Nel primo quadrante scrivi le cose urgenti ed importanti; E’ chiamato il quadrante delle necessità, ignorandole sperimentiamo immediatamente delle difficoltà. Nel secondo quadrante scrivi le cose importanti ma non urgenti; E’ il quadrante di qualità e di direzione personale. Nel terzo quadrante scrivi le cose urgenti ma non importanti; E’ chiamato il quadrante dell’inganno . Nel quarto quadrante scrivi le cose non urgenti e non importanti; E’ chiamato il quadrante delle distrazioni.

martedì 19 maggio 2009

L'ORIGAMI PER LA MENTE

Avevamo già detto che cucinare può essere utile per stimolare l’attività della corteccia prefrontale, oggi aggiungiamo che ancora di più è utile cucinare usando il coltello in quanto è un’azione pericolosa in cui è necessario fare molta attenzione alle dita! Cucinare con altri utensili infatti attiva meno la corteccia proprio perché richiede uno sforzo cognitivo minore e può essere fatto in modo quasi automatico: l’impegno e il sentimento attivano il cervello. Un altro consiglio, che può essere un hobby molto carino e allo stesso tempo stimola il cervello tenendolo allenato è l’origami, passatempo giapponese: prova a piegare un foglio di carta come preferisci mentre immagini la figura che vorresti creare, usare l’immaginazione è un buon metodo per tenere giovane il cervello. Foto credits to: Shigow

sabato 16 maggio 2009

LA VITA SI VIVE O SI SCRIVE

“La vita si vive o si scrive”. Queste parole di Luigi Pirandello riassumono il significato che per molti possiede la scrittura; scrivere significa trasportare su un foglio di carta, su una pagina di diario le emozioni che provengono dal proprio intimo, le convinzioni, i valori, le preoccupazioni insite in ognuno di noi, i piccoli o grandi eventi che riempiono l’esistenza. Le persone non scrivono solo per soldi o per talento; c’è chi scrivere per “guarire” o per stare meglio. Una guarigione esistenziale che permette di liberarsi dai fantasmi del passato, dalle sofferenze, dal ricordo di situazioni difficili e stressanti. La scrittura diventa così una forma di autoconoscenza e autoterapia. Esiste un metodo che prende il nome dal suo ideatore, Metodo Pennebaker, che si basa proprio sugli assunti sopra descritti, e può essere utilizzato in molteplici ambiti, come quello della saluta psichica. Questo metodo richiede che la persona scriva continuamente dell’esperienza più sconvolgente o traumatica di tutta la sua vita, esaminando gli stati d’animo e i pensieri più profondi in merito a tale esperienza. E’ poi essenziale lasciarsi andare ed entrare in contatto con le emozioni e con i pensieri più profondi. La persona che riflette su queste sue esperienze può trarre un grande giovamento per il suo stato generale di salute, fisico e mentale.

giovedì 14 maggio 2009

PILLOLE DI POSITIVITÀ: Accresci la tua Intelligenza Emotiva

Le emozioni sono un elemento importantissimo per la vita degli esseri umani: positive o negative esse influenzano le nostre decisioni e guidano i nostri comportamenti. Essere in grado di gestirle è importante per poter trattare se stessi e gli altri in modo positivo e costruttivo. Adottare strategie funzionali di gestione delle emozioni può portare a controllare i propri impulsi e stati d'animo e a manifestare empatia nei confronti delle persone con cui ci mettiamo in relazione

venerdì 8 maggio 2009

QUALE DI QUESTE DUE AUTO E' PIU SIMPATICA?


La domanda può sembrare strana, e in effetti le auto non sono amichevoli o simpatiche...sono solo auto!Tuttavia la maggior parte di voi avrà scelto l'auto di destra. Uno studio dell'università di Vienna ha dimostrato come le persone percepiscono le auto con un'estetica più squadrata, dura, larga e quindi possenti come adulte o ostili, mentre le auto più arrotondate, "cicciotte", come più simpatiche. In effetti, lo stesso vale per le persone, un bambino pacioccone e paffuto suscita più tenerezza e simpatia di uno magro e scarno. E lo stesso vale a tutte le età!

giovedì 7 maggio 2009

PILLOLE DI POSITIVITA': Crea attorno a te delle relazioni positive

Cerca di relazionarti sempre positivamente con gli altri imparando a riconoscere le loro emozioni (empatia) e i loro sentimenti, comunica con loro sempre in maniera efficace al fine di evitare incomprensioni e ambiguità, prestando attenzione alle loro risposte emotive.

Foto credits to: donalduck06

mercoledì 6 maggio 2009

SCOPRIRE LE BUGIE

Vi siete mai chiesti se è possibile scoprire le menzogne?
Ekman e Friesen sostengono che spesso i bugiardi si tradiscono con indizi non verbali, che sono perö quelli a cui di solito non prestiamo attenzione. La maggior parte di noi cerca le prove nel viso o nelle parole di chi mente, quando in realtà questi due elementi sono ciö che il bugiardo controlla con piü facilità. I segnali rilevatori piü affidabili sono un tono di voce tremante o acuto, oppure movimenti irrequieti delle mani e dei piedi. Le persone che prestano attenzione a questi segnali ottengono dei risultati abbastaza buoni.

martedì 5 maggio 2009

PHYSICALLY ACTIVE LIFESTYLES AND WELL-BEING


Many reviews have generally concluded that physical activity is associated with reduced anxiety, reduced depression, improved mood states, enhanced health-related quality of life in the elderly and various patient populations, improved physical and general self-worth, improved sleep, reduced reactivity to psychosocial stressor and improved cognitive function in all populations including older adults.
Collectively, these findings suggest that individuals who are physically active, besides lowering their risk of premature death or chronic disease and physical disability, should experience a sense of psychological well-being.

lunedì 27 aprile 2009

PILLOLE DI POSITIVITÀ: Sii un ottimista realista

Cerca di essere sempre ottimista; concilia però l'ottimismo con il realismo...
"L’ottimismo realistico NON significa augurarsi il meglio!! Casomai significa desiderare il meglio ma poi impegnarsi a realizzare questo “meglio”! citazione tratta da L'ottimismo di Sebastiano

domenica 26 aprile 2009

IL CIRCOLO VIZIOSO DELL’AUTOSTIMA

Come molti avranno capito l’argomento che volevo introdurre con la citazione di Lincoln è quello dell’AUTOSTIMA, intesa come un elemento importante per il benessere psicologico delle persone. L’autostima è tecnicamente definita come “la valutazione positiva o negativa che un individuo ha di se stesso” ed è importante in quanto è in grado di misurare l’efficacia con la quale ci si adatta al proprio ambiente di riferimento. E’ chiaro che una bassa autostima può avere numerose ripercussioni sulla vita di tutti i giorni, nella capacità di affrontare le sfide, le sconfitte e il confronto con gli altri, minando il proprio benessere, le proprie sicurezze e il modo di percepirsi. La bassa autostima è un nemico pericoloso da cui è meglio stare alla larga adottando magari delle strategie e delle piccole distorsioni. Un esempio è legato ai confronti al ribasso secondo cui, invece che paragonarsi a persone che sono più fortunate e hanno più successo di noi si tende a creare il paragone con persone più sfortunate e con meno successo. Questa è una strategia che lenisce (ma non risolve) le difficoltà con il proprio sé. E’ quindi comprensibile come avere una elevata autostima e una buona percezione di sé contribuisca ad rallentare l’insorgere di aspettative e autovalutazioni negative e di “ansia da prestazione”.
Foto: credits to clicca qui

sabato 25 aprile 2009

Il mattino ha l'oro in bocca!

Anche oggi vi proponiamo qualche consiglio, delle piccole astuzie che possono essere molto utili per stimolare il cervello, e in particolare la corteccia prefrontale che, come abbiamo detto, è quella maggiormente impegnata nei compiti cognitivi; allo stesso tempo però sono attività molto semplici e divertenti, si possono praticare tutti i giorni senza fatica e senza costi! Una dritta, che molti di voi già praticheranno con gusto è la COLAZIONE; quante volte abbiamo sentito dire che fa bene per essere più attivi, o per stare in linea, o per mille altri motivi! In effetti è un pasto fondamentale, non solo per il corpo ma anche per il cervello! Questo infatti è maggiormente attivo durante il mattino e quindi ha bisogno di essere nutrito dopo il digiuno della notte, e allora, non facciamogli mancare gli zuccheri. Rimanendo in tema, il secondo consiglio segue a ruota il primo: dopo la colazione bisogna lavarsi i denti. Per fa scomparire il sonno e svegliare il cervello può essere molto utile CONTARE NELLA MENTE IL NUMERO DI VOLTE CHE SPAZZOLIAMO I DENTI. E’ un ottimo riscaldamento!

venerdì 17 aprile 2009

CASA DOLCE CASA: quando la casa ci rappresenta

“Costruirsi una casa significa crearsi un luogo di pace, di calma, di sicurezza….oltrepassata la porta è dentro di sé che si entra”
(O. Marc, Psicanalisi della casa, Edizioni Red, 1994).
Quando si ha una casa propria o una casa in cui si è costretti a stare per diverso tempo (vedi studenti fuori sede) si cerca quasi immediatamente di renderla piacevole ai propri occhi e quelli dei possibili ospiti. Si scelgono piante, fotografie, oggetti d’arredamento che diano un senso di benessere e di ospitalità. Nel caso di una casa di proprietà si provvede a colorare e a decorare le pareti, a comprare mobili sistemandoli nella maniera più ottimale. Le persone si identificano nella propria casa tanto che qualcuna può arrivare ad affermare: “Questa casa mi rappresenta, rappresenta quello che sono e quello che sento”. E’ un bellissimo traguardo considerando il fatto che all’interno della propria abitazione si trascorrono i momenti liberi della giornata, insieme ai propri genitori, alla propria famiglia o agli amici, si condividono esperienze, sensazioni, pensieri e parole. La psicologia ha ormai da un po’ di tempo instaurato delle partnership con il settore dell'architettura e del design d’interni per poter dare vita alle “case del ben-essere”. Oltre alla funzionalità, alla tecnologia e alla stabilità di una casa si aggiungono così altre componenti che possono aiutare a star bene nell’ambiente in cui viviamo.
Per informazioni sulla psicologia dell'abitare e la sostenibilità ambientale clicca qui
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mercoledì 15 aprile 2009

ME, MYSELF & I

“Good coach will make his players see what they can be rather than what they are.” Ara Parseghian (Notre Dame Football Coach)

Questa frase tradotta in italiano suona più o meno così: il buon allenatore farà vedere ai suoi giocatori quello che possono essere piuttosto che quello che sono. Questa frase, nonostante sia stata detta da un allenatore di football, potrebbe rappresentare lo slogan di una professione abbastanza recente in Italia: il COACHING. La mission del coaching è infatti quella di accompagnare le persone verso una completa consapevolezza di se stesse mediante strategie e tecniche che siano in grado di migliorare la propria vita, privata e professionale e la relazione con gli altri, con l’occhio rivolto verso il futuro. L’uomo moderno è perennemente insoddisfatto, poco consapevole delle proprie ricchezze e risorse, frustrato e troppo esigente con se stesso. La risposta a queste problematiche potrebbe essere riassunta in questa frase: Vindica te tibi come diceva Seneca: rivendica il tuo diritto su te stesso, renditi padrone di te stesso. Ecco allora che il cliente, con la partnership del proprio coach, sarà in grado di rimettere in ordine i “pezzi” della propria vita, di trovare un equilibrio tra lavoro e famiglia, di utilizzare al meglio le proprie potenzialità, di imparare a gestire il tempo e a fronteggiare situazioni complesse e problematiche. Un lavoro non solo basato sugli obiettivi che si desiderano raggiungere ma anche sui risultati che si possono ottenere. Il coach non ha certo una bacchetta magica ma a volte, avere qualcuno che ti accompagna in un percorso faticoso ed importante può essere una grande ricchezza.
Foto Credits to: Marianone

martedì 14 aprile 2009

INDOVINA L'ARGOMENTO

"La strada era sconnessa e scivolosa. Il piede mi è scivolato mandando l'altro piede fuori strada, ma mi sono ripreso e mi sono detto: sono scivolato, non sono caduto."
Abraham Lincoln dopo una sconfitta alle elezioni per il Senato

lunedì 13 aprile 2009

METODO FEUERSTEIN

Il metodo Feuerstein, che prende il nome dall'autore che lo ha ideato, è un trainig per il potenziamento cognitivo. Feuerstein lo idea a partire da degli studi svolti su ragazzi sfuggiti alle persecuzioni naziste della seconda guerra mondiale, che presentavano problemi di apprendimento a causa delle violenze subite. Il suo metodo si basa sul concetto di MODIFICABILITA' COGNITIVA: sostiene cioè come le capacità cognitive del soggetto sono plasmabili, non solo durante lo sviluppo, ma durante tutta la vita dell'individuo. Il metodo parte da una valutazione del potenziale d'apprendimento, cioè, a differenza dei test d'intelligenza classico, non valuta quanto un soggetto sa o non sa, ma quanto è in grado di sapere, il suo potenziale appunto. Questo avviene non solamente tramite delle prove ma tramite una MEDIAZIONE, un interazione con il somministratore, che dopo aver somministrato i test scopre insieme al soggetto le sue strategie di apprendimento e lo aiuta ad individuarne e valutarne altre. Dopo questa prima parte si passa al training vero e proprio; la sua durata è di circa 2/3 anni con sedute settimanali in cui si valuta ogni volta un compito cognitivo diverso, che l'adulto mediatore spiega, sottoponendo esercizi e riflettendoci poi insieme cercando di applicarlo ad altri ambiti.
L'efficacia di questo metodo, che si applica non solo in ambito clinico, ma anche per esempio in scuole ed aziende, è stata provata. In Italia esso è stato sperimentato in alcune scuole del Lazio ma, nonostante abbia dimostrato di produrre numerosi benefici, è applicato solo in pochissimi istituti.
Per saperne di più e trovare un applicatore del metodo clicca qui

giovedì 9 aprile 2009

DIAMOCI ALLO SPORT!

Numerosi studi dimostrano che l’attività fisica migliora il benessere psicologico, il nostro modo di gestire lo stress e le funzionalità mentali come la capacità di prendere decisioni e quella di pianificare le nostre azioni. La regolare attività fisica inoltre riduce l’ansia e promuove una sana regolazione del sonno e influenza positivamente la memoria a breve termine.
L’evidenza dei test clinici dimostra che l’esercizio può essere utile per curare la depressione e nelle persone anziane può contribuire a ridurre il rischio di demenza e dell’insorgere del morbo di Alzheimer.
Le recenti raccomandazioni sull’attività fisica provenienti da Inghilterra e Stati Uniti suggeriscono regolari periodi di esercizio a livelli moderati di intensità come ad esempio una passeggiata di 30 minuti a velocità sostenuta quattro giorni alla settimana.
Impegnamoci quindi ad essere meno sedentari e miglioriamo la nostra qualità della vita con l’esercizio!

FELICITA' E' CONOSCER SE STESSI

In un precedente post abbiamo parlato della possibilità di interiorizzare le emozioni positive per poter raggiungere uno stato di benessere. Nella vita di tutti i giorni questo processo può essere però ostacolato da quella che tecnicamente viene chiamata DISCREPANZA DEL SE' (Higgins). Essa sarebbe determinata dal divario esistente tra il nostro sé ideale, ossia ciò che noi vorremmo essere, il nostro sé reale, dato da ciò che noi realmente siamo e talvolta il nostro sé normativo, determinato dagli attributi che secondo gli altri e noi stessi si dovrebbero possedere. Questa divergenza può essere data dalle alte aspettative del nostro sé ideale e delle persone che ci circondano, dalle limitate abilità che si possono possedere in un determinato campo o dalla scarse opportunità che l'ambiente circostante ci offre. Sta di fatto che tutto ciò ci rende perennemente insoddisfatti, frustrati e di conseguenza ben lontani dal ritenerci veramente felici. La soluzione ottimale sarebbe quella di tentare il più possibile di ridurre il divario tra sé ideale, sé reale e sé normativo, in primo luogo provando a riportare ad un livello “ragionevole” le proprie aspettative ma nel contempo anche sforzandoci di dare sempre il meglio di noi stessi in ogni occasione. Forse questo non sarà sufficiente, ma può risultare comunque un primo piccolo passo verso uno stato di benessere generale e di soddisfazione nei confronti di noi stessi e della nostra vita.

mercoledì 8 aprile 2009

TERREMOTO IN ABRUZZO: NON SIETE SOLI

Il terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo in questi giorni ha distrutto paesi, edifici ma non solo. È senza dubbio la gente che si è trovata a vivere sulla propria pelle questa agghiacciante esperienza ad essere stata maggiormente colpita, colpita nel profondo. Per questo motivo sono state organizzate delle squadre di supporto psicologico “addestrate” per le situazioni di grande emergenza. Un compito molto delicato che richiede molta attenzione, molta professionalità ma anche molta sensibilità. Situazioni di tale portata, così complesse e pervasive, necessitano infatti di metodologie e procedure specifiche, molto diverse dal supporto sul singolo individuo. Le persone che sono state protagoniste di disastri come quello in Abruzzo, devono inevitabilmente fare i conti con fortissime emozioni, con il dolore, con eventi luttuosi e traumatici che permarranno nella memoria per molto molto tempo. “Accompagnare” tutta questa gente, nei limiti del possibile, nel percorso di ripresa e di “riappacificazione” verso una realtà che ha distrutto e tolto tutto, credo sia una cosa veramente importante. Non parlo da futura psicologa che potrò essere, mi metto semplicemente nei loro panni; sapere che ci può essere qualcuno a fianco a me per aiutarmi mi farebbe sentire meglio.
Vi riportiamo qui di seguito dei link che possano approfondire la questione: Ordine nazionale degli psicologi Psicologi per i popoli : in particolare alla sezione “La rivista” merita una lettura il documento in pdf “numero 0”

UNO STUDIO SUI COLORI

Il colore rosso attira l'attenzione sui dettagli (es. nei compiti di memorizzazione), mentre il blu incoraggia la creatività. Lo afferma un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science. Questa nuova scoperta sull'influenza dei colori potrebbe essere utilmente applicata in pubblicità, in medicina, negli uffici e nelle aule scolastiche. Lo afferma Rui (Juliet) Zhu, insegnante di marketing presso la University of British Columbia di Vancouver. Sembrerebbe così che il rosso migliori attenzione e vigilanza in quanto le persone sono abituate ad associare questo colore ai segnali di stop, di emergenza e di pericolo e le porti dunque a concentrarsi sui dettagli e il blu stimoli la creatività in quanto è associato al mare, al cielo, alla libertà, alla pace. Non si tratta però di reazioni innate e universali a questi colori, ma di associazioni apprese che vengono assimilate durante la normale vita quotidiana. Attenzione però... la ricercatrice sottolinea che questa scoperta potrebbe non essere valida in altre parti del mondo. In Cina ad esempio, suo Paese d'origine, il rosso è associato alla prosperità e alla buona fortuna: dunque i risultati nel Paese asiatico potrebbero essere notevolmente diversi.

mercoledì 1 aprile 2009

DORMIRE FA BENE!

Dal nostro punto di vista, quello della Psicologia del Benessere, per migliorare la qualità del nostro sonno possiamo seguire delle semplicissime regole già durante l'attività diurna, di tipo alimentare e comportamentale, per facilitare le attività del giorno dopo e migliorare il rendimento quotidiano.

Per quanto riguarda quello alimentare, un'alimentazione scorretta incide negativamente sul sonno, per esempio facendo pasti serali abbondanti o ricchi di grassi. Vi sono infatti alimenti e bevande che agiscono sull'organismo disturbando il ritmo sonno-veglia. In prima linea si trovano il caffè e l'alcol; l’effetto rilassante di quest’ultimo è infatti solo momentaneo. Gli alimenti che, invece, fanno dormire bene, e che quindi vanno consumati di sera, sono tutti quelli che contengono triptofano, (pasta, riso, pane, la carne di tacchino e pollo, il tonno, la bresaola, i legumi, lo yogurt e i formaggi, le noci e le noccioline) un aminoacido che induce la produzione di serotonina.

Per quanto riguarda l'aspetto comportamentale, è preferibile andare a letto sempre alla stessa ora e, anche se si va a letto tardi, alzarsi sempre alla stessa ora. Altro importante fatto per ottenere un buon sonno ristoratore è aerare bene il locale ove si dorme.

Tutto questo, perché è bene tener presente che l'attività onirica è una funzione assolutamente indispensabile al buon funzionamento della nostra mente!

Credits to :http://www.lerisorse.com/foto/cane-dorme

lunedì 30 marzo 2009

Consigli allena-mente

Oggi proviamo a darvi un paio di consigli pratici per allenare e mantenere in forma il vostro cervello. Abbiamo detto che è importante fare esercizi per continuare a stimolare le funzioni cognitive, ma questi esercizi non devono per forza essere calcoli, logica, lettura o compiti impegnativi. Un primo consiglio per stimolare continuamente il cervello e mantenerlo allenato è AGIRE CON ENTUSIASMO E OTTIMISMO: se facciamo soltanto le cose per dovere, perché siamo obbligati, il nostro cervello ne risente; se invece affrontiamo ogni giorno la vita con passione e voglia di fare sarà sempre vigile e attivo. Bisogna quindi cercare di variare e non fare sempre le stesse cose. Un secondo trucchetto per allenare il cervello nella vita quotidiana e divertendosi lo troviamo IN CUCINA: se nella preparazione di un piatto SEGUIAMO ATTENTAMENTE TUTTI I PASSAGGI stimoliamo la corteccia prefrontale, impiegata in compiti mentali complicati quali memoria, concentrazione, pensiero e linguaggio. Questi sono due semplici astuzie che chiunque può sfruttare per allenare la propria mente; cercheremo di proporvi altri trucchi ed esercizi per “mantenervi giovani”!

INTERIORIZZARE LE ESPERIENZE POSITIVE

INTERIORIZZARE LE ESPERIENZE POSITIVE AIUTA A CAPIRE COSA SI VUOLE VERMAMENTE DALLA VITA. NON È LA FELICITÀ, MA POCO CI MANCA.

MIHALY CSIKSZENTMIHALYI

Interiorizzare le esperienze positive significa farle proprie, cercando di attribuire loro un preciso significato importante per la nostra esistenza. Questo processo di interiorizzazione permette la creazione di precisi schemi mentali che possono influenzare le nostre scelte future.

sabato 28 marzo 2009

L'età mentale

Abbiamo parlato di videogiochi ed esercizi per allenare la mente, che stanno diventando sempre più diffusi, non solo tra i giovani ma anche, e soprattutto, tra gli adulti. Questi si basano, per la maggior parte sul concetto di ETA' MENTALE. Su internet sono tantissimi i test che si propongono di misurarla, per la maggior parte si tratta di test poco attendibili basati sulla valutazione di comportamenti e opinioni quali la lettura di giornali, l’accordo o disaccordo con alcune frasi e altre domande circa le quali chiunque potrebbe, e forse dovrebbe, farsi venire qualche dubbio come ad esempio se si preferisce il vino o la birra. (Qui potete trovarne uno: http://www.nienteansia.it/test/test-eta-mentale.html ) L'età mentale è un concetto psicologico legato ai test di valutazione del livello intellettivo delle persone. Più precisamente, nasce con il test del QI, quoziente intellettivo, introdotto da Binet all'inizio del secolo scorso; il QI veniva calcolato rapportando tra loro le misure dell'età mentale e di quella cronologica, a loro volta moltiplicate per 100 (E.M./E.C.x 100). Si tratta di QI RAPPORTO. Successivamente si è cercato di rendere più attendibile questa misura introducendo il QI DEVIAZIONE cioè misurato in riferimento alla deviazione, allo scostamento dalla media dei soggetti della stessa età. Oggi l’intelligenza è misurata principalmente con le scale Wechslerche si suddividono appunto in base all’età. L'età mentale corrisponde all'insieme di prove che in media un individuo di una certa età cronologica dovrebbe essere in grado di portare a termine (possiamo attribuire l'E.M. di 6 anni a un bambino, quando ha superato tutte le prove relative a quella età).

giovedì 26 marzo 2009

DITECI LA VOSTRA!

STRESS: come l'individuo reagisce alle minacce dell'ambiente

Il nostro approccio allo stress, come abbiamo già accennato, è orientato più che altro alla psicologia senza però prescindere da studi fisiologici, iniziati negli anni cinquanta del secolo scorso dal ricercatore Hans Selye, che sono stati in grado di spiegare cosa avvenisse e cosa si modificasse di preciso nel nostro organismo quando si è sottoposti a stress. Gli stressors minano l’omeostasi (stabilità) interna del corpo che, sentendosi minacciato cerca di reagire attraverso particolari modificazioni fisiologiche come l’accelerazione della frequenza cardiaca e respiratoria. In questo modo l’organismo si dimostra reattivo nei confronti dell’ambiente esterno. Questa reazione è detta SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO (Selye). Essere in grado di gestire lo stress, con le modalità più funzionali, risulta quindi sempre più importante per l’individuo nell’ottica della prevenzione e della tutela del proprio benessere psicofisico.
Immagini credits to remjr

UN ESERCIZIO PER AUMENTARE IL PROPRIO BENESSERE CON L’AUTOIPNOSI

Quando si parla di autoipnosi solitamente le persone credono di dover fare chissà quali complicate procedure per accedere ad uno stato di autoipnosi, alcuni credono addirittura di non poter entrare in autoipnosi. Per imparare ad accrescere il proprio benessere il primo passo è proprio quello di iniziare a riconoscere quelle immagini che creiamo automaticamente quando ci sentiamo sicuri; cosa vediamo di noi, quali attività visualizziamo spontaneamente, come ci vediamo mentre ci muoviamo fiduciosi nelle relazioni con gli altri. Successivamente imparare ad ascoltare quello che spontaneamente ci diciamo quando ci sentiamo sicuri e pieni di fiducia in noi stessi, le parole e l’enfasi che mettiamo nel ripetercele dentro la nostra testa. In ultimo possiamo prestare attenzione alle nostre sensazioni; quali segnali ci invia il nostro corpo sotto forma di sensazioni quando siamo sicuri e proviamo fiducia in noi stessi, com’è la nostra postura, come si muove il nostro corpo quando ci muoviamo sicuri nel mondo.

mercoledì 25 marzo 2009

CHE STRESS!

Chiunque, almeno una volta nella vita, si è sentito sotto stress in seguito ad un particolare evento: per un sovraccarico di lavoro e di impegni per esempio, per un esame universitario, o ancora in seguito ad un evento traumatico. Il termine STRESS è quindi presente nel linguaggio comune, anche se ultimamente tende ad essere un po’ troppo abusato. Lo stress ha delle precise caratteristiche che devono essere prese in considerazione, ha una struttura determinata da fasi e segue ed è seguito da precisi meccanismi psicofisiologici. L’orientamento che meglio spiega e definisce lo stress è sicuramente quello psicologico che si propone di analizzare l’interazione tra la persona e l’ambiente ossia le risposte che una persona può dare in presenza di stimoli (in questo caso stimoli stressanti, o meglio stressors) prodotti dall’ambiente circostante. A tal proposito Levi (1987) afferma che lo stress è legato alle reazioni suscitate dal disaccordo tra le opportunità e richieste dell’ambiente e bisogni da un lato, e capacità e aspettative dell’individuo dall’altro.
Immagine credits to:Khayal

ALLENA-MENTE e brain training

Il nostro cervello è un sistema straordinario, ci permette una quantità indescrivibile di funzioni, le funzioni cognitive; esse sono la memoria, l'attenzione, la percezione, il riconoscimento e la comprensione delle informazioni del mondo esterno, la capacità di dare risposte adeguate e di farsi capire con le parole e le azioni, ecc. Queste funzioni si sviluppano a partire dalla nascita, raggiungono l'eccellenza e poi lentamente decrescono fino a degenerare in malattie senili quali la demenza. Grazie all’allenamento però, così come vale per il corpo, si può “tenere in forma” la propria mente. Sempre più diffusi sono videogiochi, giochi e quant’altro che si propongono di stimolare regolarmente e in modo mirato alcune di queste funzioni, così da “mantenere giovane” il proprio cervello. Il più conosciuto, che per molti sta diventando una mania è il Brain Training. Si tratta di un videogioco ideato grazie alla collaborazione con il neuroscienziato Dr. Ryuta Kawashima. Quest’ultimo ha condotto numerosi studi sul cervello arrivando a definire una serie di esercizi come la lettura a voce alta, alcuni semplici calcoli o il conto delle sillabe che stimolano in particolare la corteccia prefrontale, implicata in molti compiti cognitivi, in grado di mantenere attive le funzioni cognitive e contrastare l’avanzamento del tempo. Questo gioco propone quindi una ginnastica mentale: lo studioso giapponese infatti sostiene che bastano pochi minuti di esercizio al giorno per mantenere, o far tornare, il proprio cervello all’agilità giovanile.

TEORIA DEL FLOW

Ognuno di noi, nel corso della sua esistenza e nello svolgimento della sua attività sia essa sportiva, accademica, lavorativa e quant’altro, ha sperimentato il cosiddetto “momento magico”, in cui tutto sembrava facile e raggiungibile, in cui il proprio corpo e la propria mente erano uniti e mossi da una energia inesauribile; in cui tutto era sentito sotto controllo; in cui si percepiva soltanto il sé, mentre il resto tutt’attorno svaniva. Questo stato particolare delle cose, che coincide spesso con il livello più alto della prestazione, si chiama STATO DI FLOW e può essere banalmente definito come il libero flusso di energia. Per fornirne, invece, una definizione più completa e, al tempo stesso, di più facile e immediata comprensione, possiamo ricorrere a quattro parole chiave:
• Focus: consapevolezza, sentirsi totalmente e pienamente concentrati, assorbiti e coinvolti in ciò che si sta facendo, senza l’intromissione di altri pensieri e/o emozioni.
• Armonia: la mente e il corpo sono un tutt’uno armonico e lavorano senza sforzo alcuno.
• Controllo totale di se stessi e della situazione.
• Divertimento.
Il primo autore ad occuparsi di “flow” è stato M. Csikszentmihalyi, uno psicologo americano che a partire dagli anni ’70 ha svolto una serie di ricerche sul “flusso di coscienza” come fenomeno riscontrabile nelle attività quotidiane e nello sport definendolo come una “piena immersione nel compito” . Ovvero questo stato è connotato da un elevato coinvolgimento e controllo della situazione, focalizzazione dell'attenzione, assenza di noia e ansia, motivazione intrinseca (piacere per l'attività), alterata percezione dello scorrere del tempo e assenza di auto-osservazione. Purtroppo non è possibile allenare il flow o l'individuo allo stato di flow anche se vi è la possibilità di lavorare sulle condizioni (sia ambientali, che individuali) che favoriscono la sua riproduzione. Alcuni esempi di queste condizioni sono la definizione di obiettivi chiari e sistematizzati, oppure la previsione di risposte (feedback) legate all'attività intrapresa, oppure ancora lo sviluppo delle attività attraverso modalità connesse alla motivazione.

IMPARARE L’AUTOIPNOSI PER MIGLIORARE IL PROPRIO BENESSERE

L’utilizzo dell’ipnosi viene solitamente inteso nelle sue applicazioni cliniche in quanto una forma di terapia breve, e normalmente viene associata alla terapia che utilizza l’ipnosi al fine di aiutare il paziente a superare i suoi problemi.

In realtà questa tecnica, risulta rapida ed efficace anche nel campo del benessere psicologico.

Le applicazioni dell’ipnosi nel campo del benessere psicologico e dello sviluppo personale hanno una vasta applicazione;

  • sviluppare l’autostima;

  • gestire lo stress;

  • gestire meglio il tempo;

  • migliorare la comunicazione interna (con se stessi) ed esterna (con gli altri) imparando ad essere maggiormente incisivi e a creare un clima relazionale migliore;

  • vivere lontani dall’ansia.

L’autoipnosi può essere quindi utilizzata per accedere alle nostre risorse inconsce (autoipnosi positiva).

Questo accade ogni qualvolta utilizziamo le immagini, le parole e le sensazioni per agire con maggior fiducia nel mondo esterno. Un‘ esempio comune a molti è quello che accade quando valutiamo di essere molto competenti in qualcosa che facciamo bene e ci piace.

In questo caso le immagini interne che creiamo nella nostra mente ci fanno vedere sicuri e fiduciosi nello svolgere quell’attività, automaticamente ci diciamo che possiamo farcela ed agiamo muovendoci con la sensazione di sentirci sicuri di noi stessi.

PERCHÈ LA PSICOLOGIA DEL BENESSERE?

Questo blog nasce dall'opportunità che ci è stata offerta dall'esperienza pratica di tirocinio relativa al nostro corso di laurea in psicologia della comunicazione. Tale occasione ci ha permesso di conciliare l'ambito della comunicazione dei nuovi media con il nostro interesse per la psicologia. La scelta del tema è ricaduta sull'area del benessere, in quanto nuovo campo della psicologia attualmente in evoluzione e sviluppo. Le richieste di intervento sono in continua crescita con la conseguente nascita di nuove figure professionali.

Nello specifico, la psicologia del benessere non si occupa della patologia ma di quegli strumenti utili e pratici che aiutano le persone a migliorare il proprio stato di benessere in assenza di problematiche psicologiche. L'attenzione ricade principalmente sul potenziamento delle abilità comunicative e cognitive, sulla riduzione e gestione del proprio livello di stress e sulla definizione di obiettivi importanti per il benessere di ciascuno.

Questo è quanto vorremmo condivide con voi lettori, sperando che gli argomenti che vi proporremo di volta in volta possano interessarvi ed essere uno spunto per commenti e discussioni.

Non ci resta che darvi il benvenuto in positivaMENTE e augurarvi una buona lettura!!!