sabato 7 novembre 2009

LA RISPOSTA EMOTIVA ALLA MUSICA

I primi studi sulle risposte emotive alla musica risalgono al 1936, quando la psicologa e musicologa Kate Heiner dimostrò che vi sono due elementi essenziali che il nostro cervello utilizza per elaborare una risposta emozionale alla musica: il MODO, cioè la tonalità (Maggiore/minore), e il TEMPO, cioè la velocità di esecuzione (Veloce/lento).Si è così notato che dalla combinazione del modo e del tempo l’uomo ricava delle emozioni che possiamo definire UNIVERSALI. La chiave di lettura è la seguente: Modo maggiore/tempo lento = serenità Modo maggiore/tempo veloce = allegria, euforia, esaltazione Modo minore/tempo lento = tristezza, malinconia Modo minore/tempo veloce = paura, dramma, angoscia

PARLIAMO DI MUSICOTERAPIA...

La musicoterapia viene impiegata in diverse campi, che spaziano da quello della salute come prevenzione, riabilitazione e sostegno, a quello del benessere al fine di ottenere un migliore equilibrio e armonia psico-fisica. La musicoterapia tradizionale, che è quella di tipo psicoterapico, utilizza un codice alternativo rispetto a quello verbale, per cercare di aprire attraverso il suono, la musica, e il movimento, dei canali di comunicazione nel mondo interno dell'individuo. Gli operatori di musicoterapica cercano cioè di sbloccare questi canali attraverso l’espressione strumentale sonora. Per quanto riguarda la terapia e la riabilitazione gli ambiti di intervento riguardano preminentemente la neurologia e la psichiatria: autismo infantile, ritardo mentale, disabilità motorie sono solo degli esempi. Rappresenta un'area importante della psicologia che porta a miglioramenti che non si riescono ad ottenere con altre forme di cura! Per approfondire l'argomento: http://www.esserevoce.it/musicoterapia.htm