sabato 16 maggio 2009

LA VITA SI VIVE O SI SCRIVE

“La vita si vive o si scrive”. Queste parole di Luigi Pirandello riassumono il significato che per molti possiede la scrittura; scrivere significa trasportare su un foglio di carta, su una pagina di diario le emozioni che provengono dal proprio intimo, le convinzioni, i valori, le preoccupazioni insite in ognuno di noi, i piccoli o grandi eventi che riempiono l’esistenza. Le persone non scrivono solo per soldi o per talento; c’è chi scrivere per “guarire” o per stare meglio. Una guarigione esistenziale che permette di liberarsi dai fantasmi del passato, dalle sofferenze, dal ricordo di situazioni difficili e stressanti. La scrittura diventa così una forma di autoconoscenza e autoterapia. Esiste un metodo che prende il nome dal suo ideatore, Metodo Pennebaker, che si basa proprio sugli assunti sopra descritti, e può essere utilizzato in molteplici ambiti, come quello della saluta psichica. Questo metodo richiede che la persona scriva continuamente dell’esperienza più sconvolgente o traumatica di tutta la sua vita, esaminando gli stati d’animo e i pensieri più profondi in merito a tale esperienza. E’ poi essenziale lasciarsi andare ed entrare in contatto con le emozioni e con i pensieri più profondi. La persona che riflette su queste sue esperienze può trarre un grande giovamento per il suo stato generale di salute, fisico e mentale.

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