mercoledì 25 marzo 2009

TEORIA DEL FLOW

Ognuno di noi, nel corso della sua esistenza e nello svolgimento della sua attività sia essa sportiva, accademica, lavorativa e quant’altro, ha sperimentato il cosiddetto “momento magico”, in cui tutto sembrava facile e raggiungibile, in cui il proprio corpo e la propria mente erano uniti e mossi da una energia inesauribile; in cui tutto era sentito sotto controllo; in cui si percepiva soltanto il sé, mentre il resto tutt’attorno svaniva. Questo stato particolare delle cose, che coincide spesso con il livello più alto della prestazione, si chiama STATO DI FLOW e può essere banalmente definito come il libero flusso di energia. Per fornirne, invece, una definizione più completa e, al tempo stesso, di più facile e immediata comprensione, possiamo ricorrere a quattro parole chiave:
• Focus: consapevolezza, sentirsi totalmente e pienamente concentrati, assorbiti e coinvolti in ciò che si sta facendo, senza l’intromissione di altri pensieri e/o emozioni.
• Armonia: la mente e il corpo sono un tutt’uno armonico e lavorano senza sforzo alcuno.
• Controllo totale di se stessi e della situazione.
• Divertimento.
Il primo autore ad occuparsi di “flow” è stato M. Csikszentmihalyi, uno psicologo americano che a partire dagli anni ’70 ha svolto una serie di ricerche sul “flusso di coscienza” come fenomeno riscontrabile nelle attività quotidiane e nello sport definendolo come una “piena immersione nel compito” . Ovvero questo stato è connotato da un elevato coinvolgimento e controllo della situazione, focalizzazione dell'attenzione, assenza di noia e ansia, motivazione intrinseca (piacere per l'attività), alterata percezione dello scorrere del tempo e assenza di auto-osservazione. Purtroppo non è possibile allenare il flow o l'individuo allo stato di flow anche se vi è la possibilità di lavorare sulle condizioni (sia ambientali, che individuali) che favoriscono la sua riproduzione. Alcuni esempi di queste condizioni sono la definizione di obiettivi chiari e sistematizzati, oppure la previsione di risposte (feedback) legate all'attività intrapresa, oppure ancora lo sviluppo delle attività attraverso modalità connesse alla motivazione.

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