lunedì 27 aprile 2009
PILLOLE DI POSITIVITÀ: Sii un ottimista realista
domenica 26 aprile 2009
IL CIRCOLO VIZIOSO DELL’AUTOSTIMA
 sconfitte e il confronto con gli altri, minando il proprio benessere, le proprie sicurezze e il modo di percepirsi. La bassa autostima è un nemico pericoloso da cui è meglio stare alla larga adottando magari delle strategie e delle piccole distorsioni. Un esempio è legato ai confronti al ribasso secondo cui, invece che paragonarsi a persone che sono più fortunate e hanno più successo di noi si tende a creare il paragone con persone più sfortunate e con meno successo. Questa è una strategia che lenisce (ma non risolve) le difficoltà con il proprio sé.
E’ quindi comprensibile come avere una elevata autostima e una buona percezione di sé contribuisca ad rallentare l’insorgere di aspettative e autovalutazioni negative e di “ansia da prestazione”.
sconfitte e il confronto con gli altri, minando il proprio benessere, le proprie sicurezze e il modo di percepirsi. La bassa autostima è un nemico pericoloso da cui è meglio stare alla larga adottando magari delle strategie e delle piccole distorsioni. Un esempio è legato ai confronti al ribasso secondo cui, invece che paragonarsi a persone che sono più fortunate e hanno più successo di noi si tende a creare il paragone con persone più sfortunate e con meno successo. Questa è una strategia che lenisce (ma non risolve) le difficoltà con il proprio sé.
E’ quindi comprensibile come avere una elevata autostima e una buona percezione di sé contribuisca ad rallentare l’insorgere di aspettative e autovalutazioni negative e di “ansia da prestazione”.sabato 25 aprile 2009
Il mattino ha l'oro in bocca!
 
venerdì 17 aprile 2009
CASA DOLCE CASA: quando la casa ci rappresenta
 pareti, a comprare mobili sistemandoli nella maniera più ottimale. Le persone si identificano nella propria casa tanto che qualcuna può arrivare ad affermare: “Questa casa mi rappresenta, rappresenta quello che sono e quello che sento”. E’ un bellissimo traguardo considerando il fatto che all’interno della propria abitazione si trascorrono i momenti liberi della giornata, insieme ai propri genitori, alla propria famiglia o agli amici, si condividono esperienze, sensazioni, pensieri e parole.
La psicologia ha ormai da un po’ di tempo instaurato delle partnership con il  settore dell'architettura e del design d’interni per poter dare vita alle “case del ben-essere”. Oltre alla funzionalità, alla tecnologia e alla stabilità di una casa si aggiungono così altre componenti che possono aiutare a star bene nell’ambiente in cui viviamo.
pareti, a comprare mobili sistemandoli nella maniera più ottimale. Le persone si identificano nella propria casa tanto che qualcuna può arrivare ad affermare: “Questa casa mi rappresenta, rappresenta quello che sono e quello che sento”. E’ un bellissimo traguardo considerando il fatto che all’interno della propria abitazione si trascorrono i momenti liberi della giornata, insieme ai propri genitori, alla propria famiglia o agli amici, si condividono esperienze, sensazioni, pensieri e parole.
La psicologia ha ormai da un po’ di tempo instaurato delle partnership con il  settore dell'architettura e del design d’interni per poter dare vita alle “case del ben-essere”. Oltre alla funzionalità, alla tecnologia e alla stabilità di una casa si aggiungono così altre componenti che possono aiutare a star bene nell’ambiente in cui viviamo.mercoledì 15 aprile 2009
ME, MYSELF & I
 Questa frase tradotta in italiano suona più o meno così: il buon allenatore farà vedere ai suoi giocatori quello che possono essere piuttosto che quello che sono. Questa frase, nonostante sia stata detta da un allenatore di football, potrebbe rappresentare lo slogan di una professione abbastanza recente in Italia: il COACHING. La mission del coaching è infatti quella di accompagnare le persone verso una completa consapevolezza di se stesse mediante strategie e tecniche che siano in grado di migliorare la propria vita, privata e professionale e la relazione con gli altri, con l’occhio rivolto verso il futuro. L’uomo moderno è perennemente insoddisfatto, poco consapevole delle proprie ricchezze e risorse, frustrato e troppo esigente con se stesso. La risposta a queste problematiche potrebbe essere riassunta in questa frase: Vindica te tibi come diceva Seneca: rivendica il tuo diritto su te stesso, renditi padrone di te stesso. Ecco allora che il cliente, con la partnership del proprio coach, sarà in grado di rimettere in ordine i “pezzi” della propria vita, di trovare un equilibrio tra lavoro e famiglia, di utilizzare al meglio le proprie potenzialità, di imparare a gestire il tempo e a fronteggiare situazioni complesse e problematiche. Un lavoro non solo basato sugli obiettivi che si desiderano raggiungere ma anche sui risultati che si possono ottenere. Il coach non ha certo una bacchetta magica ma a volte, avere qualcuno che ti accompagna in un percorso faticoso ed importante può essere una grande ricchezza.
Questa frase tradotta in italiano suona più o meno così: il buon allenatore farà vedere ai suoi giocatori quello che possono essere piuttosto che quello che sono. Questa frase, nonostante sia stata detta da un allenatore di football, potrebbe rappresentare lo slogan di una professione abbastanza recente in Italia: il COACHING. La mission del coaching è infatti quella di accompagnare le persone verso una completa consapevolezza di se stesse mediante strategie e tecniche che siano in grado di migliorare la propria vita, privata e professionale e la relazione con gli altri, con l’occhio rivolto verso il futuro. L’uomo moderno è perennemente insoddisfatto, poco consapevole delle proprie ricchezze e risorse, frustrato e troppo esigente con se stesso. La risposta a queste problematiche potrebbe essere riassunta in questa frase: Vindica te tibi come diceva Seneca: rivendica il tuo diritto su te stesso, renditi padrone di te stesso. Ecco allora che il cliente, con la partnership del proprio coach, sarà in grado di rimettere in ordine i “pezzi” della propria vita, di trovare un equilibrio tra lavoro e famiglia, di utilizzare al meglio le proprie potenzialità, di imparare a gestire il tempo e a fronteggiare situazioni complesse e problematiche. Un lavoro non solo basato sugli obiettivi che si desiderano raggiungere ma anche sui risultati che si possono ottenere. Il coach non ha certo una bacchetta magica ma a volte, avere qualcuno che ti accompagna in un percorso faticoso ed importante può essere una grande ricchezza.martedì 14 aprile 2009
INDOVINA L'ARGOMENTO
lunedì 13 aprile 2009
METODO FEUERSTEIN
 
giovedì 9 aprile 2009
DIAMOCI ALLO SPORT!
FELICITA' E' CONOSCER SE STESSI
 In un precedente post abbiamo parlato della possibilità di interiorizzare le emozioni positive per poter raggiungere uno stato di benessere.
Nella vita di tutti i giorni questo processo può essere però ostacolato da quella che tecnicamente viene chiamata DISCREPANZA DEL SE' (Higgins). Essa sarebbe determinata dal divario esistente tra il nostro sé ideale, ossia ciò che noi vorremmo essere, il nostro sé reale, dato da ciò che noi realmente siamo e talvolta il nostro sé normativo, determinato dagli attributi che secondo gli altri e noi stessi si dovrebbero possedere. Questa divergenza può essere data dalle alte aspettative del nostro sé ideale e delle persone che ci circondano, dalle limitate abilità che si possono possedere in un determinato campo o dalla scarse opportunità che l'ambiente circostante ci offre. Sta di fatto che tutto ciò ci rende perennemente insoddisfatti, frustrati e di conseguenza ben lontani dal ritenerci veramente felici.
La soluzione ottimale sarebbe quella di tentare il più possibile di ridurre il divario tra sé ideale, sé reale e sé normativo, in primo luogo provando a riportare ad un livello “ragionevole” le proprie aspettative ma nel contempo anche sforzandoci di dare sempre il meglio di noi stessi in ogni occasione. Forse questo non sarà sufficiente, ma può risultare comunque un primo piccolo passo verso uno stato di benessere generale e di soddisfazione nei confronti di noi stessi e della nostra vita.
 In un precedente post abbiamo parlato della possibilità di interiorizzare le emozioni positive per poter raggiungere uno stato di benessere.
Nella vita di tutti i giorni questo processo può essere però ostacolato da quella che tecnicamente viene chiamata DISCREPANZA DEL SE' (Higgins). Essa sarebbe determinata dal divario esistente tra il nostro sé ideale, ossia ciò che noi vorremmo essere, il nostro sé reale, dato da ciò che noi realmente siamo e talvolta il nostro sé normativo, determinato dagli attributi che secondo gli altri e noi stessi si dovrebbero possedere. Questa divergenza può essere data dalle alte aspettative del nostro sé ideale e delle persone che ci circondano, dalle limitate abilità che si possono possedere in un determinato campo o dalla scarse opportunità che l'ambiente circostante ci offre. Sta di fatto che tutto ciò ci rende perennemente insoddisfatti, frustrati e di conseguenza ben lontani dal ritenerci veramente felici.
La soluzione ottimale sarebbe quella di tentare il più possibile di ridurre il divario tra sé ideale, sé reale e sé normativo, in primo luogo provando a riportare ad un livello “ragionevole” le proprie aspettative ma nel contempo anche sforzandoci di dare sempre il meglio di noi stessi in ogni occasione. Forse questo non sarà sufficiente, ma può risultare comunque un primo piccolo passo verso uno stato di benessere generale e di soddisfazione nei confronti di noi stessi e della nostra vita.mercoledì 8 aprile 2009
TERREMOTO IN ABRUZZO: NON SIETE SOLI
UNO STUDIO SUI COLORI
 
mercoledì 1 aprile 2009
 
DORMIRE FA BENE!
Dal nostro punto di vista, quello della Psicologia del Benessere, per migliorare la qualità del nostro sonno possiamo seguire delle semplicissime regole già durante l'attività diurna, di tipo alimentare e comportamentale, per facilitare le attività del giorno dopo e migliorare il rendimento quotidiano.
Per quanto riguarda quello alimentare, un'alimentazione scorretta incide negativamente sul sonno, per esempio facendo pasti serali abbondanti o ricchi di grassi. Vi sono infatti alimenti e bevande che agiscono sull'organismo disturbando il ritmo sonno-veglia. In prima linea si trovano il caffè e l'alcol; l’effetto rilassante di quest’ultimo è infatti solo momentaneo. Gli alimenti che, invece, fanno dormire bene, e che quindi vanno consumati di sera, sono tutti quelli che contengono triptofano, (pasta, riso, pane, la carne di tacchino e pollo, il tonno, la bresaola, i legumi, lo yogurt e i formaggi, le noci e le noccioline) un aminoacido che induce la produzione di serotonina.
Per quanto riguarda l'aspetto comportamentale, è preferibile andare a letto sempre alla stessa ora e, anche se si va a letto tardi, alzarsi sempre alla stessa ora. Altro importante fatto per ottenere un buon sonno ristoratore è aerare bene il locale ove si dorme.
Tutto questo, perché è bene tener presente che l'attività onirica è una funzione assolutamente indispensabile al buon funzionamento della nostra mente!
Credits to :http://www.lerisorse.com/foto/cane-dorme
 
 
