I primi studi sulle risposte emotive alla musica risalgono al 1936, quando la psicologa e musicologa Kate Heiner dimostrò che vi sono due elementi essenziali che il nostro cervello utilizza per elaborare una risposta emozionale alla musica: il MODO, cioè la tonalità (Maggiore/minore), e il TEMPO, cioè la velocità di esecuzione (Veloce/lento).Si è così notato che dalla combinazione del modo e del tempo l’uomo ricava delle emozioni che possiamo definire UNIVERSALI. La chiave di lettura è la seguente: Modo maggiore/tempo lento = serenità Modo maggiore/tempo veloce = allegria, euforia, esaltazione Modo minore/tempo lento = tristezza, malinconia Modo minore/tempo veloce = paura, dramma, angoscia
sabato 7 novembre 2009
LA RISPOSTA EMOTIVA ALLA MUSICA
I primi studi sulle risposte emotive alla musica risalgono al 1936, quando la psicologa e musicologa Kate Heiner dimostrò che vi sono due elementi essenziali che il nostro cervello utilizza per elaborare una risposta emozionale alla musica: il MODO, cioè la tonalità (Maggiore/minore), e il TEMPO, cioè la velocità di esecuzione (Veloce/lento).Si è così notato che dalla combinazione del modo e del tempo l’uomo ricava delle emozioni che possiamo definire UNIVERSALI. La chiave di lettura è la seguente: Modo maggiore/tempo lento = serenità Modo maggiore/tempo veloce = allegria, euforia, esaltazione Modo minore/tempo lento = tristezza, malinconia Modo minore/tempo veloce = paura, dramma, angoscia
PARLIAMO DI MUSICOTERAPIA...
mercoledì 21 ottobre 2009
EURITMIA: parole e canto visibili
E' opinione condivisa da molti che musica e danza possono rappresentare una qualche forma di terapia per patologie psico-fisiche. In linea con questa idea vogliamo parlare oggi dell'Euritmia. E' bene però sottolineare che essa nasce inizialmente come un'arte del movimento, per poi estendersi solo in seguito verso la terapia e anche la pedagogia.martedì 13 ottobre 2009
JORRIT TORNQUIST
...Pensando alla felicità..
domenica 11 ottobre 2009
PILLOLE DI POSITIVITA': AMATE IN MODO SANO
martedì 22 settembre 2009
IL BENESSERE PSICOFISICO
sabato 22 agosto 2009
PSICOSPORT
martedì 18 agosto 2009
LA SODDISFAZIONE LAVORATIVA: sopravvivere per lavorare o lavorare per sopravvivere?
martedì 11 agosto 2009
LA FELICITA'
domenica 9 agosto 2009
LA GEOGRAFIA DELLA GIOIA
domenica 5 luglio 2009
empowerMENTE: esercita memoria, attenzione e orientamento
lunedì 29 giugno 2009
sabato 27 giugno 2009
METRO THERAPY - E LA VITA MIGLIORA
Fate la maglia e non fate la guerra!
LAVORO: Valutazione rischio stress. Art.28 comma 1 D.Lgs. 81/08
martedì 16 giugno 2009
IL BENESSERE LAVORATIVO e il VITAMIN MODEL
Considerando che per molte persone buona parte della giornata è impiegata sul posto di lavoro, può essere interessante approfondire il tema del BENESSERE LAVORATIVO. Esso è inteso come l'insieme di tutti quei sentimenti, percezioni e valutazioni che le persone tendono ad elaborare verso ciò che svolgono per fronteggiare le richieste lavorative. Il benessere lavorativo, come avviene più in generale per il benessere psicologico, può essere definito tenendo conto del diverso grado di soddisfazione e di attivazione sperimentati dalla persona sul posto di lavoro. Lavorare bene con i superiori e con i colleghi, in un luogo POSITIVO e stimolante è sicuramente un ottimo medicinale contro lo stress, il sovraccarico mentale o forme di disagio psichico come la sindrome da Burnout. Stare bene sul lavoro significa anche evitare di "portare a casa" malumori e stress che influenzerebbero negativamente la vita privata e famigliare.
sabato 30 maggio 2009
CAMMIN FACENDO..
Nuovi consigli per tenere in forma il cervello!
Il tragitto che facciamo ogni giorno per andare a scuola o al lavoro non sarà più solo una noiosa perdita di tempo: può essere molto utile per stimolare i nostri neuroni. Come? Leggete mentalmente e rapidamente le frasi delle insegne e delle pubblicità, in questo modo si attiverà la corteccia prefrontale,che ormai sappiamo essere implicata nell’allenamento e potenziamento cognitivo.
Se presto quest’attività può stufarci o diventare noiosa possiamo sempre cercare invece di interpretare gli stati d’animo delle persone che ci passano vicine e tentare di tradurre in parole le loro espressioni; in questo modo stimoliamo le varie zone del cervello.
Infine un'altra attività che, oltre a riempire i nostri tempi morti, può essere divertente e soprattutto allenare e stimolare il cervello è disegnare mentre si cerca di ricordare: in questo modo stimoliamo soprattutto la memoria ma anche numerossissime altre aree!
mercoledì 27 maggio 2009
PILLOLE DI POSITIVITA': Pacificate la vostra mente
"IO DALLO PSICOLOGO?NON SONO MICA MATTO!!"
ECCO UN LIBRO UTILE!!
lunedì 25 maggio 2009
L'AIUTO DEL COACH
sabato 23 maggio 2009
PER LA PROPRIA AUTOREALIZZAZIONE: Arriva "LA STRADA VERSO IL SUCCESSO"
giovedì 21 maggio 2009
L'ESPERIENZA OTTIMALE DELLA CAPOEIRA
Avete mai sentito parlare della capoeira?
E' una lotta brasiliana le cui origini sono però africane, caratterizzata dall'uso della musica e di movimenti armonici tanto da essere confusa proprio con un tipo di danza. Il termine capoeira è intrinsecamente legato alla schaivitù e alla lotta di liberazione. Ai suoi inizi infatti la capoeira risultava il modo con cui gli schavi cammuffavano gli allenamenti alla lotta sotto forma di danza. Nonostante oggi la lotta brasiliana sia in parte strumentalizzata, essa mantiene ancora alcuni dei suoi punti forzi. La capoeira infatti presenterebbe dei legami con il concetto di flusso di coscienza (flow experience), già spiegato in uno dei nostri post. Questa lotta, se ben praticata, conduce ad un profondo stato di concentrazione in grado di eliminare qualsiasi pensiero distraente. La capoeira dà inoltre l'opportunità a chi la pratica di giungere ad un crescita personale globale che comporta una maggior consapevolezza corporea, grazie ai movimenti esercitati, e il riattivamento del normale fluire delle emozioni con l'eliminazione di tensione e stress. L'energia vitale che questa lotta sprigiona, grazie anche al supporto della musica fa in modo che la capoeira risulti essere molto vicina a quella che viene chiamata esperienza ottimale.
Quale altro sport o attività pensate possa rappresentare un'esperienza ottimale?
mercoledì 20 maggio 2009
IMPARARE A GESTIRE IL TEMPO
Nel primo quadrante scrivi le cose urgenti ed importanti; E’ chiamato il quadrante delle necessità, ignorandole sperimentiamo immediatamente delle difficoltà. Nel secondo quadrante scrivi le cose importanti ma non urgenti; E’ il quadrante di qualità e di direzione personale. Nel terzo quadrante scrivi le cose urgenti ma non importanti; E’ chiamato il quadrante dell’inganno . Nel quarto quadrante scrivi le cose non urgenti e non importanti; E’ chiamato il quadrante delle distrazioni.
martedì 19 maggio 2009
L'ORIGAMI PER LA MENTE
sabato 16 maggio 2009
LA VITA SI VIVE O SI SCRIVE
“guarire” o per stare meglio. Una guarigione esistenziale che permette di liberarsi dai fantasmi del passato, dalle sofferenze, dal ricordo di situazioni difficili e stressanti. La scrittura diventa così una forma di autoconoscenza e autoterapia. Esiste un metodo che prende il nome dal suo ideatore, Metodo Pennebaker, che si basa proprio sugli assunti sopra descritti, e può essere utilizzato in molteplici ambiti, come quello della saluta psichica. Questo metodo richiede che la persona scriva continuamente dell’esperienza più sconvolgente o traumatica di tutta la sua vita, esaminando gli stati d’animo e i pensieri più profondi in merito a tale esperienza. E’ poi essenziale lasciarsi andare ed entrare in contatto con le emozioni e con i pensieri più profondi.
La persona che riflette su queste sue esperienze può trarre un grande giovamento per il suo stato generale di salute, fisico e mentale.giovedì 14 maggio 2009
PILLOLE DI POSITIVITÀ: Accresci la tua Intelligenza Emotiva
venerdì 8 maggio 2009
QUALE DI QUESTE DUE AUTO E' PIU SIMPATICA?
giovedì 7 maggio 2009
PILLOLE DI POSITIVITA': Crea attorno a te delle relazioni positive
Foto credits to: donalduck06
mercoledì 6 maggio 2009
SCOPRIRE LE BUGIE
martedì 5 maggio 2009
PHYSICALLY ACTIVE LIFESTYLES AND WELL-BEING
lunedì 27 aprile 2009
PILLOLE DI POSITIVITÀ: Sii un ottimista realista
domenica 26 aprile 2009
IL CIRCOLO VIZIOSO DELL’AUTOSTIMA
sconfitte e il confronto con gli altri, minando il proprio benessere, le proprie sicurezze e il modo di percepirsi. La bassa autostima è un nemico pericoloso da cui è meglio stare alla larga adottando magari delle strategie e delle piccole distorsioni. Un esempio è legato ai confronti al ribasso secondo cui, invece che paragonarsi a persone che sono più fortunate e hanno più successo di noi si tende a creare il paragone con persone più sfortunate e con meno successo. Questa è una strategia che lenisce (ma non risolve) le difficoltà con il proprio sé.
E’ quindi comprensibile come avere una elevata autostima e una buona percezione di sé contribuisca ad rallentare l’insorgere di aspettative e autovalutazioni negative e di “ansia da prestazione”.sabato 25 aprile 2009
Il mattino ha l'oro in bocca!
venerdì 17 aprile 2009
CASA DOLCE CASA: quando la casa ci rappresenta
pareti, a comprare mobili sistemandoli nella maniera più ottimale. Le persone si identificano nella propria casa tanto che qualcuna può arrivare ad affermare: “Questa casa mi rappresenta, rappresenta quello che sono e quello che sento”. E’ un bellissimo traguardo considerando il fatto che all’interno della propria abitazione si trascorrono i momenti liberi della giornata, insieme ai propri genitori, alla propria famiglia o agli amici, si condividono esperienze, sensazioni, pensieri e parole.
La psicologia ha ormai da un po’ di tempo instaurato delle partnership con il settore dell'architettura e del design d’interni per poter dare vita alle “case del ben-essere”. Oltre alla funzionalità, alla tecnologia e alla stabilità di una casa si aggiungono così altre componenti che possono aiutare a star bene nell’ambiente in cui viviamo.mercoledì 15 aprile 2009
ME, MYSELF & I
Questa frase tradotta in italiano suona più o meno così: il buon allenatore farà vedere ai suoi giocatori quello che possono essere piuttosto che quello che sono. Questa frase, nonostante sia stata detta da un allenatore di football, potrebbe rappresentare lo slogan di una professione abbastanza recente in Italia: il COACHING. La mission del coaching è infatti quella di accompagnare le persone verso una completa consapevolezza di se stesse mediante strategie e tecniche che siano in grado di migliorare la propria vita, privata e professionale e la relazione con gli altri, con l’occhio rivolto verso il futuro. L’uomo moderno è perennemente insoddisfatto, poco consapevole delle proprie ricchezze e risorse, frustrato e troppo esigente con se stesso. La risposta a queste problematiche potrebbe essere riassunta in questa frase: Vindica te tibi come diceva Seneca: rivendica il tuo diritto su te stesso, renditi padrone di te stesso. Ecco allora che il cliente, con la partnership del proprio coach, sarà in grado di rimettere in ordine i “pezzi” della propria vita, di trovare un equilibrio tra lavoro e famiglia, di utilizzare al meglio le proprie potenzialità, di imparare a gestire il tempo e a fronteggiare situazioni complesse e problematiche. Un lavoro non solo basato sugli obiettivi che si desiderano raggiungere ma anche sui risultati che si possono ottenere. Il coach non ha certo una bacchetta magica ma a volte, avere qualcuno che ti accompagna in un percorso faticoso ed importante può essere una grande ricchezza.martedì 14 aprile 2009
INDOVINA L'ARGOMENTO
lunedì 13 aprile 2009
METODO FEUERSTEIN
giovedì 9 aprile 2009
DIAMOCI ALLO SPORT!
FELICITA' E' CONOSCER SE STESSI
In un precedente post abbiamo parlato della possibilità di interiorizzare le emozioni positive per poter raggiungere uno stato di benessere.
Nella vita di tutti i giorni questo processo può essere però ostacolato da quella che tecnicamente viene chiamata DISCREPANZA DEL SE' (Higgins). Essa sarebbe determinata dal divario esistente tra il nostro sé ideale, ossia ciò che noi vorremmo essere, il nostro sé reale, dato da ciò che noi realmente siamo e talvolta il nostro sé normativo, determinato dagli attributi che secondo gli altri e noi stessi si dovrebbero possedere. Questa divergenza può essere data dalle alte aspettative del nostro sé ideale e delle persone che ci circondano, dalle limitate abilità che si possono possedere in un determinato campo o dalla scarse opportunità che l'ambiente circostante ci offre. Sta di fatto che tutto ciò ci rende perennemente insoddisfatti, frustrati e di conseguenza ben lontani dal ritenerci veramente felici.
La soluzione ottimale sarebbe quella di tentare il più possibile di ridurre il divario tra sé ideale, sé reale e sé normativo, in primo luogo provando a riportare ad un livello “ragionevole” le proprie aspettative ma nel contempo anche sforzandoci di dare sempre il meglio di noi stessi in ogni occasione. Forse questo non sarà sufficiente, ma può risultare comunque un primo piccolo passo verso uno stato di benessere generale e di soddisfazione nei confronti di noi stessi e della nostra vita.mercoledì 8 aprile 2009
TERREMOTO IN ABRUZZO: NON SIETE SOLI
UNO STUDIO SUI COLORI
mercoledì 1 aprile 2009
DORMIRE FA BENE!
Dal nostro punto di vista, quello della Psicologia del Benessere, per migliorare la qualità del nostro sonno possiamo seguire delle semplicissime regole già durante l'attività diurna, di tipo alimentare e comportamentale, per facilitare le attività del giorno dopo e migliorare il rendimento quotidiano.
Per quanto riguarda quello alimentare, un'alimentazione scorretta incide negativamente sul sonno, per esempio facendo pasti serali abbondanti o ricchi di grassi. Vi sono infatti alimenti e bevande che agiscono sull'organismo disturbando il ritmo sonno-veglia. In prima linea si trovano il caffè e l'alcol; l’effetto rilassante di quest’ultimo è infatti solo momentaneo. Gli alimenti che, invece, fanno dormire bene, e che quindi vanno consumati di sera, sono tutti quelli che contengono triptofano, (pasta, riso, pane, la carne di tacchino e pollo, il tonno, la bresaola, i legumi, lo yogurt e i formaggi, le noci e le noccioline) un aminoacido che induce la produzione di serotonina.
Per quanto riguarda l'aspetto comportamentale, è preferibile andare a letto sempre alla stessa ora e, anche se si va a letto tardi, alzarsi sempre alla stessa ora. Altro importante fatto per ottenere un buon sonno ristoratore è aerare bene il locale ove si dorme.
Tutto questo, perché è bene tener presente che l'attività onirica è una funzione assolutamente indispensabile al buon funzionamento della nostra mente!
Credits to :http://www.lerisorse.com/foto/cane-dorme
lunedì 30 marzo 2009
Consigli allena-mente
Un primo consiglio per stimolare continuamente il cervello e mantenerlo allenato è AGIRE CON ENTUSIASMO E OTTIMISMO: se facciamo soltanto le cose per dovere, perché siamo obbligati, il nostro cervello ne risente; se invece affrontiamo ogni giorno la vita con passione e voglia di fare sarà sempre vigile e attivo. Bisogna quindi cercare di variare e non fare sempre le stesse cose.
Un secondo trucchetto per allenare il cervello nella vita quotidiana e divertendosi lo troviamo IN CUCINA: se nella preparazione di un piatto SEGUIAMO ATTENTAMENTE TUTTI I PASSAGGI stimoliamo la corteccia prefrontale, impiegata in compiti mentali complicati quali memoria, concentrazione, pensiero e linguaggio.
Questi sono due semplici astuzie che chiunque può sfruttare per allenare la propria mente; cercheremo di proporvi altri trucchi ed esercizi per “mantenervi giovani”!INTERIORIZZARE LE ESPERIENZE POSITIVE
INTERIORIZZARE LE ESPERIENZE POSITIVE AIUTA A CAPIRE COSA SI VUOLE VERMAMENTE DALLA VITA. NON È LA FELICITÀ, MA POCO CI MANCA.
MIHALY CSIKSZENTMIHALYI
Interiorizzare le esperienze positive significa farle proprie, cercando di attribuire loro un preciso significato importante per la nostra esistenza. Questo processo di interiorizzazione permette la creazione di precisi schemi mentali che possono influenzare le nostre scelte future.
sabato 28 marzo 2009
L'età mentale
Successivamente si è cercato di rendere più attendibile questa misura introducendo il QI DEVIAZIONE cioè misurato in riferimento alla deviazione, allo scostamento dalla media dei soggetti della stessa età.
Oggi l’intelligenza è misurata principalmente con le scale Wechslerche si suddividono appunto in base all’età.
L'età mentale corrisponde all'insieme di prove che in media un individuo di una certa età cronologica dovrebbe essere in grado di portare a termine (possiamo attribuire l'E.M. di 6 anni a un bambino, quando ha superato tutte le prove relative a quella età). giovedì 26 marzo 2009
STRESS: come l'individuo reagisce alle minacce dell'ambiente
UN ESERCIZIO PER AUMENTARE IL PROPRIO BENESSERE CON L’AUTOIPNOSI
mercoledì 25 marzo 2009
CHE STRESS!
ALLENA-MENTE e brain training
Il nostro cervello è un sistema straordinario, ci permette una quantità indescrivibile di funzioni, le funzioni cognitive; esse sono la memoria, l'attenzione, la percezione, il riconoscimento e la comprensione delle informazioni del mondo esterno, la capacità di dare risposte adeguate e di farsi capire con le parole e le azioni, ecc.
Queste funzioni si sviluppano a partire dalla nascita, raggiungono l'eccellenza e poi lentamente decrescono fino a degenerare in malattie senili quali la demenza.
Grazie all’allenamento però, così come vale per il corpo, si può “tenere in forma” la propria mente. Sempre più diffusi sono videogiochi, giochi e quant’altro che si propongono di stimolare regolarmente e in modo mirato alcune di queste funzioni, così da “mantenere giovane” il proprio cervello. Il più conosciuto, che per molti sta diventando una mania è il Brain Training. Si tratta di un videogioco ideato grazie alla collaborazione con il neuroscienziato Dr. Ryuta Kawashima. Quest’ultimo ha condotto numerosi studi sul cervello arrivando a definire una serie di esercizi come la lettura a voce alta, alcuni semplici calcoli o il conto delle sillabe che stimolano in particolare la corteccia prefrontale, implicata in molti compiti cognitivi, in grado di mantenere attive le funzioni cognitive e contrastare l’avanzamento del tempo. Questo gioco propone quindi una ginnastica mentale: lo studioso giapponese infatti sostiene che bastano pochi minuti di esercizio al giorno per mantenere, o far tornare, il proprio cervello all’agilità giovanile.TEORIA DEL FLOW
IMPARARE L’AUTOIPNOSI PER MIGLIORARE IL PROPRIO BENESSERE
L’utilizzo dell’ipnosi viene solitamente inteso nelle sue applicazioni cliniche in quanto una forma di terapia breve, e normalmente viene associata alla terapia che utilizza l’ipnosi al fine di aiutare il paziente a superare i suoi problemi.
In realtà questa tecnica, risulta rapida ed efficace anche nel campo del benessere psicologico.
Le applicazioni dell’ipnosi nel campo del benessere psicologico e dello sviluppo personale hanno una vasta applicazione;
-
sviluppare l’autostima;
-
gestire lo stress;
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gestire meglio il tempo;
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migliorare la comunicazione interna (con se stessi) ed esterna (con gli altri) imparando ad essere maggiormente incisivi e a creare un clima relazionale migliore;
-
vivere lontani dall’ansia.
L’autoipnosi può essere quindi utilizzata per accedere alle nostre risorse inconsce (autoipnosi positiva).
Questo accade ogni qualvolta utilizziamo le immagini, le parole e le sensazioni per agire con maggior fiducia nel mondo esterno. Un‘ esempio comune a molti è quello che accade quando valutiamo di essere molto competenti in qualcosa che facciamo bene e ci piace.
In questo caso le immagini interne che creiamo nella nostra mente ci fanno vedere sicuri e fiduciosi nello svolgere quell’attività, automaticamente ci diciamo che possiamo farcela ed agiamo muovendoci con la sensazione di sentirci sicuri di noi stessi.
PERCHÈ LA PSICOLOGIA DEL BENESSERE?
Questo blog nasce dall'opportunità che ci è stata offerta dall'esperienza pratica di tirocinio relativa al nostro corso di laurea in psicologia della comunicazione. Tale occasione ci ha permesso di conciliare l'ambito della comunicazione dei nuovi media con il nostro interesse per la psicologia. La scelta del tema è ricaduta sull'area del benessere, in quanto nuovo campo della psicologia attualmente in evoluzione e sviluppo. Le richieste di intervento sono in continua crescita con la conseguente nascita di nuove figure professionali.
Nello specifico, la psicologia del benessere non si occupa della patologia ma di quegli strumenti utili e pratici che aiutano le persone a migliorare il proprio stato di benessere in assenza di problematiche psicologiche. L'attenzione ricade principalmente sul potenziamento delle abilità comunicative e cognitive, sulla riduzione e gestione del proprio livello di stress e sulla definizione di obiettivi importanti per il benessere di ciascuno.
Questo è quanto vorremmo condivide con voi lettori, sperando che gli argomenti che vi proporremo di volta in volta possano interessarvi ed essere uno spunto per commenti e discussioni.
Non ci resta che darvi il benvenuto in positivaMENTE e augurarvi una buona lettura!!!